Pachypus caesus Erichson, 1840

pagina a cura di Ignazio sparacio e Guido Sabatinelli
con il contributo di Manuel Zafarana

Sinonimi: intermedius Ragusa, 1893: 205; rubrothorax Vitale, 1927; siculus Laporte, 1840: 129


Lunghezza 17-19 mm. Maschio con sutura clipeo-frontale più vicina al bordo posteriore degli occhi che al bordo anteriore del clipeo; clipeo una volta e mezzo più largo che lungo, leggermente concavo anteriormente; clava antennale corta e larga con peli più lunghi che in P.caesus; massima larghezza del pronoto situata nella metà basale, incavatura discale larga e non ristretta in avanti; margini latero-posteriori fortemente sinuati; Parameri in visione dorsale con una dilatazione nel terzo apicale, l'apice fortemente dilatato.

Pachypus caesus (Sicilia)
foto Ales Sedlacek

Ha i tegumenti neri di rado rosso-bruni e sono state descritte le seguenti aberrazioni cromatiche:
Protorace nerastro elitre completamente nere --> forma tipica
Protorace nerastro elitre completamente rosso-brune --> ab. intermedius Ragusa
Protorace rossastro elite nere --> ab. rubrothorax Vitale

Pachypus caesus femmina (Sicilia)
foto Manuel Zafarana
Pachypus caesus maschio (Sicilia)
foto Manuel Zafarana



Pachypus casesus è un endemismo siciliano a distribuzione puntiforme ma generale lungo la costa anche a distanza di diversi chilometri dal mare (vedi cartina qua sotto).

Distribuzione nota di Pachypus caesus in Sicilia
da: Arnone M. & Sparacio I. (1990) integrata con Lapiana F. & Sparacio I. (2006), modificata da G.Sabatinelli (su concessione Google Earth)

BIOLOGIA. Pachypus caesus ha comparsa autunnale, nei mesi che vanno da settembre a novembre. Tuttavia, per essere in piena attività biologica, è necessario che vi siano giornate con elevate condizioni di umidità o, meglio ancora, piovose. Per questi motivi, in alcune annate particolarmente secche o con il bel tempo estivo prolungato, la comparsa di P.caesus viene ritardata o può avvenire in maniera saltuaria e discontinua.
Il terreno umido favorisce l'attività fossoria della femmina che, attera, conduce vita ipogea. Anche sotto la pioggia, quindi, il maschio vola alla ricerca della femmina; a volte si rinviene anche sulle graminacee o altre piante erbacee a testa in più e con le antenne particolarmente vigili. Appena individuata la femmina, il maschio scende al suolo e trascinando le lunge zampe posteriori con difficoltà cerca di localizzare il punto preciso del terreno dove cominciare a scavare; di solito all'esterno si nota il foro d'entrata nel suolo circondato da un mucchietto di terra scavata. Spesso, attorno al foro già scavato si accalcano diversi maschi o, se si scava, si trovano altri maschi lungo il condotto che porta alla femmina, di solito lungo una ventina di centimetri. La femmina è stata a volte trovata anche sotto pietre, mentre i maschi vengono attirati nelle ore serali dalle luci artificiali. Gli ambienti frequentati sono terreni generalmente aperti, a substrato argilloso o sabbioso (a volte anche nel sistema dunale), dal livello del mare fin sui 700-800 mt slm; dove vi è maggiore copertura vegetale si ritrovano lungo i sentieri e le stradelle di terra battuta (osservazioni di Ignazio Sparacio).

Ragusa (1892) descrive che il Pachypus caesus è comunissimo dal 15 al 28 ottobre "specialmente alla R. Favorita, nel viale finacheggiato di oliveti dove ne ho raccolto centinaia; varia moltissimo nelle dimensioni ed io neposseggo esemplari piccolissimi ed altri tre volte più robusti. La femmina che è attera, è assai rara, e bisogna correre dietro ai maschi per poterla trovare nei profondi buchi che essa si scava".



Per approfondire

ARNONE M. & SPARACIO I., 1990 - Il Pachypus caesus (Erichson, 1840): brevi note sulla biologia e la distribuzione in Sicilia (Coleoptera Scarabaeoidea) - Nat.sicil., Palermo, 14: 63-71. Scarica
LAPIANA F. & SPARACIO I., 2006 - I coleotteri Lamellicorni delle Madonie (Sicilia) (Insecta, Coleoptera Lucanoidea et Scarabaeoidea). Nat.sicil., Palermo, 30: 227-292.

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