Amphicoma abdominalis ssp. abdominalis (Fabricius, 1781)

pagina a cura di Franco Sandel
con il contributo di Guido Sabatinelli

La sottospecie nominale di Amphicoma abdominalis è caratterizzata morfologicamente da: pronoto con angoli anteriori largamente arrotondati, lati convergenti anteriormente, solco longitudinale nella metà basale più superficiale e parte anteriore del corpo blu-verdastro.

Amphicoma abdominalis s.str. Tovena (TV), foto F.Sandel

È diffusa in Piemonte (località tipica), Lombardia, Venezia Tridentina, Veneto, Liguria occidentale.

Dalle osservazioni personali effettuate nelle Prealpi Venete della provincia di Treviso e in particolare a Tovena e Cison di Valmarino, risulta che Amphicoma abdominalis s.str. vive lungo i torrenti che hanno eroso i monti in profonde pieghe, ed a fondo valle, a una altitudine compresa fra i 300 e i 600 mt. formano delle vere e proprie valli fresche e riparate. Gli esemplari si rinvengono in volo lungo i sentieri e le stradine che si snodano ai lati dei torrenti medesimi. La vegetazione in questi luoghi è rappresentata quasi esclusivamente dal Nocciolo, Ontano, Carpino, Frassino e da innumerevoli altri arbusti, fra i quali Ginepro e Salici (Salix caprea). La vegetazione a terra a volte è scarsa ma generalmente è quasi sempre presente l'erica, mista a numerose graminacee e alle erbe tipiche dei prati prealpini.

A.abdominalis si è probabilmente diffusa nelle Prealpi Venete in seguito al ritiro dei ghiacci circa 10-20.000 anni fa, assieme ad coleotteri relitti come il Procerus gigas il Platycarabus creutzeri rinaldoi e il Morphocarabus arvensis venetianus.

Biotopi di A.abdominalis abdominalis nelle Prealpi Venete, licenza Google Earth

A.abdominalis vola in prevalenza sui sentieri, nelle radure, nei luoghi dove c'è luce e spazio per volare quasi redente al suolo. È assente a pochi metri di distanza. all'intero del fosso, dove manca la luce e dove gli alberi sono più fitti. Il suo volo è irregolare, somiglia a quello di un moscone. Nel sentiero che a volte è largo quel che basta al passaggio di un trattore, l'erba è formata da pochi ciuffi di basse graminacee; qui l'insetto vola molto basso, anche 10/20 cm da terra, mentre ai lati, dove le erbe sono frammiste all'erica, lo si può vedere volare più in alto, anche 80/100 cm ma mai di più. Non frequenta i fiori ed è stata rinvenuta rare volte attaccata agli steli delle graminacee. In genere il suo volo termina nell'erica, nella quale si infila velocemente alla ricerca sicuramente della femmina con la quale accoppiarsi. A volte si posa sulle foglie secche e subito cerca di nascondersi. Il volo in genere inizia verso le 9:30-10:00, quando la luce ha riscaldato il fondovalle, e soprattutto non spira più il vento freddo del mattino. Poi prosegue fino a dopo mezzogiorno e dalle 14:00 in poi non si rinvengono più esemplari attivi. Si presume pertanto che A.abdominalis abbia 2-3 ore massimo di volo, poi il resto della giornata rimane nascosta fra le erbe o in accoppiamento.

Comune di Miane, sullo sfondo il col Visentin e velati dalla foschia il Monte Pizzoc col gruppo del Mt.Cavallo, foto F.Sandel
Tovena, parte alta del sentiero verso Passo S.Ubaldo
foto F.Sandel

Il relazione al fototropismo Amphicoma abdominalis si comporta come i buprestidi o come i Parnassius: se il sole viene velato anche da una nuvola passeggera, gli adulti smettono qualsiasi attività, che riprende subito pochi secondi dopo che la luce torna a raggiungere il terreno. È da notare che ancora verso la metà di Maggio, nelle Prealpi Venete fa ancora abbastanza freddo e come scompare il sole la temperatura si abbassa bruscamente, ma il cambiamento di attività sembra troppo repentino per essere giustificato da questo abbassamento, e sia Hoplia che Phyllophertha con le quali condivide gli stessi ambienti, rimangono attive. Non sono mai stati notati esemplari cibarsi di foglie ne' posati su fiori, comunque non si puo' escludere che si nutrano all'interno o sotto il manto erboso.

Amphicoma abdominalis abdominalis compare in attività dai primi di Maggio fino ai primi di Giugno, dipende dalla stagione e dalla piovosità, ed è quasi sempre accompagnata nei due biotopi sopracitati da Melolontha melolonta, Melolontha hyppocastani, Phyllopherta horticola, e Hoplia sp.

Probabilmente la specie è più diffusa di quanto sembri e nei biotopi già investigati è abbastanza abbondante. La difficoltà di raccolta di questa specie, oltre dalla brevità di fenologia e alla sua concentrazione in pochi luoghi con caratteristiche specifiche, è data proprio dal suo modo di volare basso ed elusivo, dal fatto che non è floricola, e che vola solo per poche ore mattutine, con buona luce, caldo ed assenza totale di vento. Sommiamo tutti questi fattori, in un mese ancora meteorologicamente instabile, e il risultato è che per incontrarla, oltre che alla buona conoscenza delle sue abitudini, si dovrà fare affidamento anche su una buona dose di fortuna.




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